giovedì 17 marzo 2011

150 ANNI DÌ UNITA’ D’ITALIA MA IN SARDEGNA QUEST’UNITA’ NON L’ABBIAMO MAI VISTA.


Un’isola di cui ci si ricorda solo quando si deve andare in vacanza, o solo quando ci son da riscuotere le tasse da mandare a Roma!
I rifiuti di Napoli? In Sardegna
Le scorie radioattive? In Sardegna
Facciamo le centrali nucleari dove? In Sardegna
Il presidente del consiglio devasta un isolotto per farsi la villa? In Sardegna
I poligoni militari per le sperimentazioni belliche? In Sardegna
Servono i soldi per le catastrofi da dove li prendiamo? In Sardegna
Ora è cosi, e prima?
Uguale la foresta sarda fu ripulita dai toscani e piemontesi che tagliavano, investivano altrove e ai sardi rimanevano poi solo pochi soldi che davano per buttare giù gli alberi.
Queste sono le cose che legano la Sardegna all’Italia, un puro senso di colonizzazione forzata, senza alcun diritto se non per pochi massoni borghesi, che in Sardegna son ancora ben radicati.
Nel 1891 il Veronese Cesare Lombroso sosteneva che secondo i suoi studi antropologici il sardo era per natura potenzialmente dedito a delinquere, tutto ciò dovuto alla particolare conformazione cranica.
Sempre in quegli anni si sostenne che la popolazione sarda era troppo scarsa, aveva una densità di popolazione troppo bassa, e a livello di giustizia era difficilmente controllabile, ecco le prime scuse per colonizzare l’isola, dal ministro dell’agricoltura Bruno Chimirri.
Inizi del 1900 la strage di Bugerru (operai, donne e ragazzi si ribellarono verso lo sfruttamento minerario, folla che fu cacciata a pallettoni).
La rivolta del pane a Cagliari in tutta risposta il regno mise le navi reali a cannoni puntati verso la folla assiepata al bastione di Sant Remi.
Il massacro di Itri? Ferrovia Roma a Napoli gli operai sardi non son graditi in continente e cosi di nuovo morti e pallettoni.
Da allora son cambiati i metodi ma non i fini, il popolo sardo rimane succube e colonizzato.

Volo: aereo Cagliari –Roma 80 euro, Cagliari-Madrid o Barcellona 30 euro, la continuità territoriale dov'è?
Se vuoi andare a Roma in nave… a beh li vai tranquillo, c’è la Tirrenia, che può offrirti un servizio che è il più lontano possibile da un servizio civile e moderno, con viaggi che durano fino a 14 ore, talvolta in compagnia delle simpatiche Zecche, per non parlare del personale di bordo tutto campano (non sia mai che ci assumano dei sardi), e con dei modi di rapportarsi col pubblico tutt’altro che confortevoli.
Vogliamo parlare dei trasporti ferroviari?I treni sono non molto dissimili da quelli usati nel vecchio west che vedevamo nei film di Sergio Leone.
Volete il nucleare fatevele a Milano le centrali, qui siamo autosufficienti.
Io di questa colonizzazione non ne posso più come me tanti altri, e da stanco oggi dico la mia patria è la Sardegna, l’Italia per ora è una colonizzazione come lo era quella Aragonese o quella Piemontese.





Nessun commento:

Posta un commento