venerdì 7 gennaio 2011

Berlusconi rispolvera Riina


Ore 9:00 del mattino 30 aprile 1982 una moto e una macchina bloccarono la strada a una Fiat 132 con bordo Pio La Torre e Rosario Di Salvo, l’assassinio fu comandato dai Corleonesi e dal loro capo Salvatore (noto TOTO) Riina e i suoi vice Bernardo Provenzano e Pippo Calò.
Pio la Torre fu deputato del PCI, fu una delle tante vittime comuniste, socialiste, sindacaliste, una delle tante vittime ordinate dalla mafia.
La colpa di Pio La Torre? La battaglia alla mafia era la priorità dei suoi movimenti politici. E le sue denunce e quelle del suo partito ponevano seriamente a rischio l’integrità degli affari dei corleonesi e di tutta cosa nostra.
Toto Riina sappiamo bene chi è, il più sanguinoso capo che cosa nostra siciliana ricordi di Bernardo Provenzano sappiamo altrettanto, detto Binu nel covo in campagna dove fu trovato deteneva dei volantini di Totò Cuffarò uno degli oppositori più accaniti di Falcone(http://www.youtube.com/watch?v=F5MZmJLMQ9Y), e un uomo fidato del governo Pdl.
Pippo Calò che sembra sia stato il collegamento tra mafia, Mangano e Dell’Utri. Calò fu sicuramente uno dei più grandi investitori nella Banca Rasini, la banca al centro delle dubbie origini del potere economico della famiglia Berlusconi.
La mafia aveva solo tre grandi avversari le forze dell’ordine(quelle che solidamente evitarono la corruzione), la Magistratura e il PCI.
Sentite cosa Toto Riina sosteneva al Maxi processo di Palermo e mettetelo al fianco alle dichiarazioni del primo ministro Silvio Berlusconi.



Non so come la vediate voi, ma qui c’è gente che combatte i Pio La Torre, i Falcone i Borsellino, i Girolamo Li Causi, i Peppino Impastato, i Pietro Scaglione,i Giuseppe Russo, i Lenin Mancuso, ecc.. Qui c’è ancora gente che vorrebbe che i comunisti e i magistrati facessero la fine dei personaggi menzionati.
Qui non solo si manca di rispetto alle vittime di mafia, ma si combattono i loro odierni successori, e si combattono con un’arma più silenziosa delle bombe ma più potente “il potere politico”.

Nessun commento:

Posta un commento