giovedì 26 maggio 2011

B. e la luccicanza che gli manca


B. non verrà ricordato come un grande statista; per le storie torbide di cui è protagonista non si parlerà di lui come di un grande uomo; la sua preparazione politica è irrilevante; il suo acume strategico pressoché nullo. Se questo è il tramonto del medioevo berlusconista, che si levi un moto di pena e mesto imbarazzo per gli ultimi vagiti di questo piccolo uomo, gli si impedisca di sottoporsi ad un inutile spettacolo indecoroso.
Lasciatelo vivere nell’illusione di essere il miglior presidente del consiglio mai esistito: non indignatevi se vi urla contro che avete lasciato il cervello a casa o che siete dei coglioni! Provate compassione per un povero vecchietto che vive in un mondo chiuso e autoreferenziale, ai limiti dell’autismo.
È anche un po’ inquietante la sua condizione: non so bene perché, ma ogni volta che apre bocca a me viene in mente quella scena di Shining in cui Danny parla allo specchio con il suo dito. Valle a capire le libere associazioni della mente… C’è troppa differenza tra i due: il bimbo del film aveva la “luccicanza” che gli permetteva di vedere il passato e il futuro, B. ha difficoltà anche sul presente!
Però sull’altezza se la giocano…

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