mercoledì 15 dicembre 2010

VIOLENZE DI STATO.

Annesso e connesso che le violenze siano sempre da demonizzare, occorre fare più di una riflessione su quello che è successo a Roma ieri: è un atto increscioso di persone dedite al crimine incondizionato o è la reazione della popolazione ridotta a uno stato d’inciviltà dello stato sempre più antidemocratico?

Bisogna chiedersi quanta sia la percentuale di colpa del governo che si spinge sempre più verso modelli antidemocratici stile paesi con governi autoritari e antiliberali?

Se fosse vero che il governo attuale è dedito alla compravendita dei Parlamentari, cosa che sembra sotto gli occhi di tutti, e sembra sempre più un’immagine reale.

Se è vero che la legge Romani limita la libertà d’informazione su internet, minaccia la democrazia, favorisce le reti del padrone bloccando il servizio libero della concorrente Sky.

Se fosse vero che il governo cercasse di distruggere le università statali per promuovere le lobby del privato.

Se fosse vero che il governatore vuole riformare la giustizia per non pagare il debito con la legge giacché avendo lui diverse accuse e cause momentaneamente sospese.

Se fosse vero che il nostro primo ministro compie una politica estera con stati antidemocratici solo per perseguire i propri interessi.

Se fosse vero che sempre lui sia dedito a fare festini notturni e arricchire i propri paradisi fiscali nei Caraibi nel momento in cui lo stato è ridotto alla miseria e con un aumento della povertà mai visto prima.

Se tutte queste cose fossero vere, sarebbe innegabile che l’Italia si trovi in una situazione di stato antidemocratico.

Alla luce di ciò fino a quanto è deprecabile un popolo che scende in piazza e si rivolta anche con la forza a tutte queste nefandezze di stato?

Queste situazioni sono tipiche di paesi, dove la democrazia non esiste.

Loro ci raccontano che siamo in uno stato libero, ma se è vero che:

Lo stato può essere un libero stato senza che l’uomo sia un uomo libero.

Ed è altrettanto vero che:

Non è lo stato a creare la società civile, ma è la società civile a creare lo stato. (K.Marx).

A questo punto bisogna seriamente riconsiderare questi comportamenti tenuti da una popolazione stanca di questo modo di agire di un governo antidemocratico.

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