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sotto l'unita di Pil è considerata crisi economica insomma l'Italia negli ultimi 10 anni ha passato più tempo a lottare che ha produrre! |
Da un pò di giorni trovo persone che mi chiedono come mai siamo in bancarotta? cosa può succedere? ecc ecc..
Diciamo che il fenomeno è molto complesso ma vediamo comunque sià di dare una spiegazione plausibile a queste domande.
Cos'è la recessione? Si intende per recessione una variazione negativa del PIL (Prodotto Interno Lordo) per almeno due trimestri di seguito, trasformando questa definizione in concreto vediamo cosa significa per gli Italiani.
Durante la recessione oltre ad essere in crisi la produzione la popolazione ha la tendenza a consumare anche meno nel mercato interno e dunque a spendere meno, le aziende tendono chiaramente ad andare in una crisi ancora più nera e ci danno dentro con i licenziamenti per cercare sopravvivere.
I motivi di una recessione ?
1-Collasso Bancario, l'Italia da questo punto di vista può contare sulla solidità delle proprie banche a sostenerlo è stato anche il commissario UE Joaquin Almunia.
2-Distribuzione del reddito errata. Questo è un punto che nell'Italia è sempre più evidente, che ci siano classi molto ricche e classi molto povere è sotto gli occhi di tutti, e l'indebolimento della classe media, la classe media è quella in grado di fare girare mercato, in quanto spende normalmente tutte le sue entrate, la classe povera ha poco da spendere, la classe ricca durante le crisi tende a mettere da parte i propri attivi e non spendere.
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Notare quanto il portafoglio di un Italiano era pari a quello di un tedesco ino a 10 anni fa e ora pian piano si è fatto raggiungere da quello spagnolo e si avvicina a quello Greco |
3-Sbagliate scelte economiche del paese, esempio? Le spese belliche che son state più lunghe del previsto in medio oriente, e gli introiti ricavati da quelle guerre non sono stati sufficienti.
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notare come i paesi più pericolanti portogallo,grecia italia abbiano una spesa militare rispetto al Pil più elevata della Germania. |
4)Scarsa competitività nel mercato delle nostre aziende, direi cosa assolutamente inevitabile per una nazione che è tra le ultime al mondo per quanto riguarda innovazione tecnologica e ricerca.
5) Fretta nella ricerca del ripianamento del debito pubblico, cosa che l'Italia insegue da tanto a cui a dato un accelerata ultimamente, questo è un grosso problema perchè per ripianare il debito i governi appesantiscono le tasse, ma solitamente durante la recessione un governo tende a congelare il debito e ad abbassare le tasse alla popolazione per tornare a favorire gli investimenti , e a far girare il mercato, oppure fare come hanno fatto in Argentina che hanno creato crediti statali accessibili per favorire le imprese.
6) Scarsa fiducia degli investitori esteri verso le politiche Italiane, ben conosciamo cosa all'estero pensano del nostro attuale governo, difficilmente questo punto potrebbe andare a nostro favore, avendo noi uno dei premier più criticati del pianeta.
SOLUZIONI?
Prima soluzione è quella di garantire un governo stabile al paese, che si concentri sulla risoluzione della crisi(impensabile che ciò possa avvenire col governo Berlusconi,che sono più impegnati a risolvere i vari scandali del premier e poco pensano a governare un paese in crisi).
Chiedere come già detto il congelamento del debito, e programmare un rilancio economico su larga scala, risolvere il problema dell'occupazione per rilanciare la stabilizzazione di una grande della classe media.
Cercare meglio di valorizzare i nostri prodotti alimentari e opporsi ai tentativi di creazione di un cartello prezzi/produzione, vedi il problema latte.
I cartelli son un idea capitalistica che poco si abbina agli sforzi che si fanno dai noi per produrre alimenti di qualità, il capitalismo prevede costi bassi di produzione (chiaramente ottenibili solo a scapito della qualità ) e guadagno elevato.
E' sicuramente importante risolvere problemi come l'evasione fiscale e gli sprechi della burocrazia statale, ma da solo queste misure non bastano.
Ci troviamo a pagare errori vecchi di tanti anni (es: i militari in pensione a 45 anni, i troppi soldi ai politici) ed un malgoverno attuale.
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Soluzione Islanda?
L'Italia è un paese che ha una popolazione cento volte più grande dell'Islanda e dunque più difficile da gestire, il rischio che le manifestazioni di piazza scadano in atti violenti c'è, ma soprattutto molti italiani nascondono interessi dietro il politico di turno.
Sicuramente se le centinaia di associazioni civili riuscissero a trovare un accordo di massima con le parti sociali dei sindacati una minima possibilità ci sarebbe ma conoscendo l'Italiano medio penso che dovremo aspettare che la crisi ci butti nel baratro per vedere una situazione simile.
Anche se quello che è successo in Islanda Rimane qualcosa di eccezionale che speriamo prima o poi attracchi anche sul Mediterraneo.
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